ROMA – L'emergenza Coronavirus si appresta ad affrontare la cosiddetta Fase 2, quella che prevede una graduale riapertura di molte attività produttive e un allentamento delle restrizioni. In tal senso, il settore dell'automotive – che è uno dei tanti fortemente colpiti dal punto di vista economico: i dati di vendita di marzo sono pesanti, e lo saranno ancor di più quelli di aprile – si prepara a rimettere in moto gli ingranaggi di una filiera articolata e complessa, che impiegherà sicuramente del tempo prima di ripartire a pieno regime.
In particolare, in questo periodo in cui il distanziamento resterà uno dei pilastri fondamentali per la lotta a virus (con il quale bisognerà in qualche modo conviverci per diverse settimane o mesi), il mondo dei veicoli a due ruote (e non solo) potrebbe giocare un ruolo molto importante, come sostiene Paolo Gagliardo, ceo di Qooder. “I veicoli a due, tre e quattro ruote avranno un ruolo strategico per la ripartenza del Paese al termine del lockdown, perché consentiranno di raggiungere i luoghi di interesse garantendo il distanziamento sociale, cosa che nei centri urbani, in particolare, bisogna prediligere".
"Per questo, ci auguriamo che ci sia anche una riapertura immediata delle imprese del settore, le quali hanno subito gravi danni a causa della chiusura del mercato. Purtroppo, gli effetti del lockdown hanno colpito duramente il mercato dell'automotive, in particolare le due, tre e quattro ruote con una riduzione delle vendite nel mese di marzo pari al 66% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il periodo primaverile ed estivo è quello più importante per le vendite, pertanto siamo in grande difficoltà e corriamo il rischio di non riuscire a recuperare le perdite economiche subite.
In tal senso, è opportuno far ripartire l’export, la rete dei concessionari anche a livello locale e consentire al mercato internazionale di riaprire, tenendo conto scrupolosamente delle misure di sicurezza per tutelare la salute di tutti i lavoratori del settore", ha concluso Gagliardo.