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TOKYO - La Nissan ha raggiunto un accordo per rilevare il 34% del capitale di Mitsubishi Motors, la casa auto giapponese recentemente coinvolta nello scandalo delle emissioni truccate. L'accordo annunciato a margine di una conferenza a Tokyo prevede che Nissan rilevi una quota del 34% del capitale di Mitsubishi Motors per 237,4 mld di yen (1,9 mld di euro) con l'obiettivo di promuovere nuove riforme per ripulire l'immagine all'interno del nuovo gruppo.
«Ripristinare la fiducia dei consumatori è essenziale per le prospettive di crescita della nuova alleanza». Lo ha detto l'amministratore delegato di Nissan-Renault Carlos Ghosn nel corso della conferenza che ha seguito l'accordo tra la terza casa auto giapponese e Mitsubishi Motors, quest'ultima coinvolta nello scandalo delle emissioni truccate. Ghosn ha citato come esempio il successo dell'alleanza in corso da 17 anni tra Nissan e Renault, e ha detto che il marchio Mitsubishi sarà salvaguardato e favorito nelle prospettive di espansione nella nuova entità.
La Nissan, con l'operazione annunciata oggi, diventa il principale azionista della Mitsubishi Motors approfittando del crollo del 40% del valore di mercato dei titoli Mitsubishi nelle ultime 3 settimane, che ha seguito lo scandalo dei test sulle emissioni truccate. Nissan rileverà il 34% del capitale azionario di Mitsubishi per una cifra pari a 237 miliardi di yen (1,9 mld di euro), aumentando la sua presenza sul mercato del sud est asiatico, in particolare la Tailandia, dove Mitsubishi è presente con i modelli di minicar, e che offre maggiori prospettive di crescita rispetto al mercato domestico. I due gruppi hanno vendite combinate a livello globale per 9,59 milioni veicoli, poco dietro il terzo gruppo mondiale General Motors.
A metà maggio la Mitsubishi aveva ammesso di aver manipolato i test sui consumi energetici di almeno 4 modelli di minicar, 2 dei quali prodotti per la stessa Nissan, e riconosciuto di aver contraffatto altre rilevazioni su diversi autoveicoli sin dal 1991. L'azienda che era stata già coinvolta in uno scandalo nel 2000 potrebbe adesso essere obbligata a rimborsare i clienti e restituire le sovvenzioni del governo. La Nissan - che non è stata coinvolta nello scandalo, punta a restituire maggiore credibilità al gruppo tramite l'approvazione di nuove riforme e la nomina di un nuovo presidente a capo della nuova entità. Lo scandalo ha causato un dimezzamento delle vendite dei modelli di minicar per entrambe le case auto nel mese di aprile.
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