La rinnovata Skoda Yeti

Yeti 2, l’attacco di Skoda al cuore dei Suv:
più stile e tecnologia, scendono i prezzi

di Sergio Troise
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DUSSELDORF. Yeti-2, ci siamo. Dopo cinque anni, Skoda si prepara a rilanciare il Suv compatto che dal 2009 occupa stabilmente le migliori posizioni del segmento, con un totale di quasi 300.000 unità vendute nel mondo, una quota europea del 4,1% e 13.339 unità immatricolate in Italia (fino a settembre 2013), dove la quota di mercato si è attestata tra il 2 e il 3% del settore.

La svolta a gennaio 2014. Il modello di seconda generazione arriverà in Italia all’inizio del prossimo anno, il 18 gennaio, ma tutto è stato già definito: stile, contenuti, motorizzazioni, prezzi. Il passo in avanti è notevole, e sorprendente è la capacità dimostrata da Skoda (di proprietà Volkswagen) di innovare senza prevedere rincari: il listino italiano, anzi, oscillerà tra 19.260 e 33.210 euro, con risparmi rispetto al modello precedente da 340 a 1.580 euro. Attenzione, però, alla lista degli optional a pagamento: è lunghissima, e può riservare sorprese spiacevoli alla definizione del contratto.

Un modello, due auto. La nuova Yeti viene proposta in due versioni: quella “normale”, per uso urbano e stradale, e quella con trazione integrale, adatta al fuoristrada, battezzata Outdoor. Entrambe hanno beneficiato di una robusta rivisitazione estetica (frontale, gruppi ottici, coda, disegno dei cerchi in lega, interni), ma si distinguono tra loro per l’altezza da terra e per alcuni particolari, come la verniciatura in nero, sulla Outdoor, dei paraurti, delle modanature laterali e delle protezioni sottoscocca. Su entrambe il comfort e la versatilità sono ora degni di un’auto di categoria superiore, mentre la tecnologia di derivazione Volkswagen regala un’efficienza in linea con l’esigenza di ridurre consumi ed emissioni. Inutile dire che la differenza sostanziale tra normale e Outdoor sta nel sistema di trazione: sulla prima è anteriore, sull’altra è integrale con frizione Haldex di quinta generazione, ed è integrato dalla frenata automatica in discesa, una magia da fuoristrada estremo, che migliora la sicurezza anche su pendii scoscesi, infangati o innevati.

Dimensioni da segmento C. La nuova Yeti conserva le dimensioni di una sport utility compatta, con lunghezza di 4222 mm (4227 la Outdoor), larghezza di 1793, altezza 1691, passo 2578. All’interno, lo spazio per la testa è il migliore della categoria (1027 mm), mentre il bagagliaio ha una capacità ragguardevole, da 405/510 litri (dipende dalla posizione dei sedili davanti) fino a 1760. La massima capienza si ottiene sfruttando il sistema VarioFlex, cioè la possibilità di abbattere singolarmente i sedili, spostarli in senso longitudinale o addirittura rimuoverli del tutto.

Dotazioni ricche. Sulla nuova Yeti sono disponibili a richiesta alcune dotazioni degne dell’ammiraglia Superb. Non mancano, ad esempio, il climatizzatore bizona Climatronic, la regolazione elettrica e il riscaldamento dei sedili, il parabrezza riscaldabile e il tetto panoramico scorrevole in vetro: una chicca, quest’ultima, che regala un aspetto assai chic e tanta luminosità. La lista degli optional comprende, oltre a dotazioni ormai irrinunciabili, come il cruise control e il navigatore satellitare, anche i fari fendinebbia ad orientamento automatico e il sistema di assistenza al parcheggio, con tanto di telecamera di manovra. Ma attenzione: nonostante i pacchetti proposti direttamente dalla Casa per le varianti Active, Ambition ed Elegance, se si mette mano alla lista degli optional il prezzo chiavi in mano può lievitare di molto, fino a raggiungere i 40.000 euro!

Motori benzina e diesel. La nuova Yeti sarà disponibile con quattro motori diesel e tre a benzina, tutti con sovralimentazione turbo a iniezione diretta. La potenza va dai 105 cv del 1.2 TSI ai 170 del 2.0 TDI, passando per i 105 cv del diesel GreenLine 1.6 e per i 122 e 152 cv dei benzina 1.4 e 1.8. A seconda della motorizzazione, i modelli dispongono di trazione anteriore o integrale. Il cambio può essere manuale a sei marce o automatico DSG a sette. Particolare da tener presente, da febbraio 2014 anche la versione Outdoor, con le sue dotazioni e le sue caratterizzazioni estetiche, sarà proposta con la sola trazione anteriore. Un escamotage per aggredire anche il mercato dei crossover leggeri.

Consumi ed emissioni al top. La collaudata eco-tecnologia Volkswagen, qui ribattezzata GreenFuture, assicura anche sulla nuova Skoda Yeti risultati molto interessanti in tema di efficienza. Basti dire che la Yeti GreenLine con motore 1.6 TDI 105 cv e cambio manuale consuma appena 4,6 litri/100 km ed emette 119 g/km di CO2. Oltre alla GreenLine, sono disponibili tre motorizzazioni abbinate al pacchetto GreenTec, con trazione anteriore, che comprende sistema Start/Stop automatico, recupero dell’energia in frenata e pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata. La Yeti 1.4 TSI 122 cv con cambio manuale a 6 rapporti registra emissioni di CO2 e consumi pari a 148 g/km e 6,4 l/100 km. Il modello 1.6 TDI 105 cv con cambio DSG a 7 rapporti consuma 5,0 l/100 km, a fronte di emissioni di CO2 pari a 132 g/km. Le emissioni della variante 2.0 TDI da 140 cv con cambio manuale a 6 rapporti sono di 134 g/km, mentre sul fronte consumi si registrano valori di 5,1 l/100 km.

Entry Level con motore 1.2. Il motore benzina di base è, come detto, l’1.2 TSI da 105 cv, disponibile esclusivamente in abbinamento alla trazione anteriore. A richiesta, è possibile optare per cambio manuale a 6 rapporti o cambio DSG a 7 rapporti. Con questa motorizzazione minima, la Yeti consuma, nel ciclo combinato, 6,0 l/100 km, con emissioni di CO2 pari a 140 g/km. Valori molto interessanti. Certo, le prestazioni non sono da sportiva, ma così motorizzata la Yeti raggiunge comunque i 177 km/h e passa in accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,4 secondi.

Prova su strada. Al volante della Yeti ci si sente subito a proprio agio. L’abitacolo è accogliente e ben rifinito, le finiture sono lontane anni luce da quelle delle Skoda di un tempo, i materiali sembrano proprio quelli delle cugine Volkswagwen e il comfort dà qualche punto a concorrenti dirette. La messa in moto è a pulsante, la posizione di guida ben regolabile, grazie sia alle regolazioni del sedile, sia del volante (verticale e longitudinale). Ottima la visibilità, si avverte subito una sensazione di dominio della strada. Quanto al comportamento dinamico, la Yeti ha reazioni davvero sorprendenti, con ingressi in curva che cedono poco al sottosterzo e rollio ben controllato, forse grazie anche all’abbassamento di 25 mm. Quanto alle prestazioni, sull’autostrada tedesca, dove ci sono ampi tratti esenti da limiti di velocità, abbiamo visto la lancetta del tachimetro superare i 180 km/h.

Le sorprese della Outdoor 4x4. Tiene bene, su strada asfaltata, anche la versione a trazione integrale, pur essendo abbastanza più alta da terra e più adatta all’offroad. E’ comunque sui percorsi fuoristrada che la Outdoor esprime il meglio di sé: da noi provata su un percorso molto accidentato, nei boschi del Nord della Germania, ha superato difficoltà apparentemente insormontabili, uscendo brillantemente da situazioni estreme, con una sola ruota in grado di esercitare la trazione, attraversando guadi impegnativi e pendii da brivido. Determinanti il sostegno elettronico per le partenze in salita (Uphill Start Assistant) e il freno automatico in discesa (Downhill Descendent Assistant). Grazie al loro aiuto, una semplice Skoda può diventare una straordinaria compagna d’avventure.

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Sabato 16 Novembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 10-02-2023 13:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA